Teatro Rossini, una storia da salvare
“E’ stato sminuito il valore della qualità dell’offerta al pubblico in modo che cartelloni delle diverse stagioni artistiche non hanno mai presentato uno standard quantitativo omogeneo di caratura nazionale… costante è stata la tendenza ad allestimenti teatrali minimalisti (compagnie di uno o due attori, apparati scenici inconsistenti, strutture e durata degli spettacoli striminziti…)” - stralcio della delibera di Giunta N° 74 del 08/09/2008 e di Consiglio N° 39 del 16/09/2008.
Il contenuto di queste delibere offende profondamente tutti coloro che hanno frequentato il “Rossini” e soprattutto tutti gli innumerevoli artisti che in questi anni hanno dato lustro al nostro teatro e alla nostra città. Ne citiamo alcuni per memoria di quanti (amministratori e non) non hanno mai messo piede nel teatro “Rossini”:
- Franca Valeri, Arnoldo Foà, Turi Ferro, Isa Danieli, Giulio Scarpati, Anna Mazzamauro, Lunetta Savino, Ottavia Piccolo, Marco Paolini, Elena Bucci, Ascanio Celestini, Maddalena Crippa, Licia Maglietta, Beppe Servillo, Alessandro Haber, Rocco Papaleo, Angela Finocchiaro, Jacopo Fo, Marco Baliani, Moni Ovadia, Carlo Giuffrè, Lina Sastri, Mariangela D’Abbraccio;
- Paolo Rossi, gli Avion Travel, i Radiodervish, la Banda Osiris, Biagio Antonacci, Gianmaria Testa, Nada, Nicola Piovani, Eugenio Bennato;
- Teresa Ludovico, regista nostra concittadina (con Bella e Bestia ha portato il nome del teatro Rossini in tutto il mondo : Grecia, Albania, Giappone, Francia, Germania, Inghilterra, Australia);
- Micha Van Hoeke, eccezionale coreografo di fama internazionale.
- Ecc., ecc, ecc….volendo continuare, l’elenco si farebbe troppo lungo.
Siamo preoccupati che un patrimonio culturale e umano costruito in questi anni venga disperso e sostituito dalla cultura mercificata delle televisioni commerciali.
Invitiamo tutti coloro che hanno a cuore le sorti del teatro a dare la propria adesione all’indirizzo internet: http://salviamoilrossini. blogspot.com; nonché a partecipare all’incontro che si terrà mercoledì 15 c.m. alle ore 18,00 presso la sala De Deo.
- Inviare una email all'indirizzo mail: Salviamoilrossini@gmail.com
- O lasciare il proprio nome e cognome cliccando QUI, con eventuale commento.
02:26
|
|
This entry was posted on 02:26
You can follow any responses to this entry through
the RSS 2.0 feed.
You can leave a response,
or trackback from your own site.
41 commenti:
Salvare il Teatro Rossini di Gioia dalle invasioni barbariche di chi ignora cosa sia la Cultura, è salvare il nostro passato e insieme il futuro dei nostri figli da una politica che mira all'inciviltà umana e sociale. La Cultura come elevazione dello spirito e del corpo, come educazione all'amore per l'uomo e per il mondo che lo circonda.
Vi ringrazio per l'iniziativa. E ringrazio tutti coloro che vorranno unirsi in questa battaglia di civiltà.
Enzo Cuscito
sono giorgio gasparre.salviamo il Rossini soprattutto per quanto fatto dal mio carissimo amico fraterno Pino Dentico.
Slviamo il Rossini è un'iniziativa che tutti i gioiesi dovrebbe condividere e fare attivamente, per amore della cultura e della storia propria e dell'uomo stesso.
Sono Fiorella Cardilli, salviamo il Rossini perchè il teatro è la culla sacra dell cultura e non possono profanarla in questa maniera!
Sarei felice se mercoledì prossimo Pino Dentico partecipasse alla conferenza organizzata presso la De Deo e ci spiegasse cosa ne pensa di quello che sta per accadere al nostro Rossini
E' assolutamente impensabile che il "Rossini" di Gioia del Colle, culla di cultura in questi ultimi dieci anni, da Teresa Ludovico a Micha Van Hoeke (uno degli ultimi grandi protagonisti approdati sul palcoscenico del nostro teatro), possa trasformarsi in una sorta di Zelig
Salvare il Rossini è una battaglia che non dobbiamo perdere. Contro l'ignoranza dilagante che tanto fa comodo a chi governa.
Condivido in pieno questa lotta.
Vittorio Avezzano
Anch'io aderisco all'appello. Salviamo la nostra storia e la cultura di questa città. Ci sono e ci sarò al vostro fianco. Grazie
Bruna Maria Castellaneta
Una battaglia che condivido in pieno.
Una battaglia contro i pregiudizi e l'ignoranaza di chi ha interesse affinchè le cose vadano male.
Forza ragazzi.
Mimmo
Salviamo il Rossini perchè le emozioni che mi ha regalato il Teatro non ha prezzo! Abbiamo pianto, abbiamo riso ma soprattutto abbiamo riflettuto...non pieghiamoci al trash televisivo, non ci appartiene!!!
Salviamo il Teatro perchè possa continuare a dare ai nostri ragazzi la cultura formativa di cui hanno bisogno. Facciamo tanto per distoglierli dalla TV spazzatura e ora gliela propiniamo sotto una veste di cultura? No a caratteri cubitali!!!!
Salvare il Rossini da politici di questa amministrazione ignoranti ciucci e presuntuosi.LA cultura non appartiene a loro quindi andassero a pulire i giardini.Che ci ridiano il teatro di prima.Che il cabaret di colorado caffe' lo facciano alle loro case.
Salviamo la cultura!!!!!!!. Intervenite in massa.Manifestiamo contro la morte del teatro Rossini.Meglio il Kismet di questi caproni ignoranti.
Salviamo gioia del colle dai soprusi. Dopo anni di cultura ora solo Spazzatura!!!!!!!
Se solo il grande Gioacchino Rossini sapesse chi stanno per far entrare nel tempio a lui dedicato,morirebbe per la seconda volta.Non siate cosi cinici.
La cultura dei grandi non ha prezzo.Quella dei piccoli e' monetizzata. salviamo il Rossini..............
E' Possibile rimanere indifferenti al declino del nostro teatro invidiato da tutti?Non fate abbonamenti a questa dis-cultura.Non posso pensare che ci siano persone che condividono l'idea di trasformare la magia di un teatro in luogo di piazza popolare.
Anche se ti hanno estromesso dalla scena.....Grazie infinite Kismet.Le emozioni che mi hai regalato le portero' nel mio cuore.Salviamo il Rossini.
Condivido in pieno la vostra iniziativa.Il teatro non e' televisione .Mandiamoli a casa coloro che vogliono distruggere il Rossini.La cultura E' ben altro ....
ma si sa già qualcosa circa i le compagnie che verranno questo anno?
I nomi non si conoscono, ma considerando quanto poco riconoscano il valore di quelle venute già (vedasi l'elenco riportato affianco) credo proprio che per esclusione si debba pensare a piccole compagnie sconosciute nel panorama culturale. Per il cabaret si parla di un circuito al quale appartengono quelli di Colorado Cafè credo italia uno
Sottoscrivo con convinzione questa iniziativa, affinché il patrimonio collettivo del Teatro Rossini che ha preso consistenza in questi anni e che ha costituito un motivo di vero orgoglio per la nostra collettività non vada mortificato da una politica culturale che, apparentemente, si giustifica con esigenge di natura finanziaria ma che, in realtà, nasconde un preciso piano che ripropone quello già in atto a livello nazionale e che ci vuole sempre meno pensanti e sempre più passivi consumatori.
SALVIAMO IL ROSSINI!!!
Luciano Russo
Nel momento in cui la Gestione Diretta del Teatro Rossini la si da in mano a due persone scelte e fortemente volute dallo stesso sindaco, che le coadiuverà grazie alla delega di assessore alla cultura, è del tutto evidente che le loro scelte su chi promuovere e chi bocciare saranno fortemente condizionate dalla loro appartenenza politica, per non dire ideoligica, e ciò a prescindere dalla qualità del prodotto che sarà di volta in volta proposto.
Una cultura in mano alla politica non era sicuramente nei desideri della stragrande maggioranza dei gioiesi.
Mi auguro che il sindaco si possa ravvedere e fare un passo indietro.
Donato Stoppini
Mi auguro che i gioiesi reagiscano allo scellerato progetto dell'amministrazione che vuole azzerare il teatro culturale per proporne uno tipo Ambra Jovinelli.
sono Federico Carella, volevo sapere se si sà già qualcosa circa i nomi che ci saranno questo inverno nel cartellone
E' VERO CHE STANNO RIDIMENSIONANDO IL PROSCENIO DEL TEATRO PER AUMENTARE I POSTI A SEDERE IN PLATEA? MA TUTTO QUESTO SARA' REGOLARE PER LA COMMISSIONE PUBBLICI STETTACOLI AI FINI DELLA SICUREZZA?
E' VERO CHE STANNO RIDIMENSIONANDO IL PROSCENIO DEL TEATRO PER AUMENTARE I POSTI A SEDERE IN PLATEA, MA NON SO SE E' REGOLARE PER LA COMMISSIONE PUBBLICI STETTACOLI AI FINI DELLA SICUREZZA.
POSSO DIRE CHE MI AUGURO CHE QUEI POSTI COSTINO MENO DELLA META' DI QUELLI GIA' ESISTENTI, PERCHE' GIA' DALLA PRIMA FILA SI VEDEVA MALISSIMO...FIGURIAMOCI DALLA FILA 1 BIS, 1 TRIS E 1 QUADRIS!!!!!
E POI DICONO CHE SI VUOLE AUMENTARE LA DOTAZIONE DEGLI SGABELLI NEI PALCHI, CHI E' MAI STATO IN UN PALCO DA 4, LATERALE DI SECONDO PIANO? SE QUESTO NUMERO AUMENTA NON SI VEDRA' NIENTE DI NIENTE! FERMIAMO LA TRASFORMAZIONE DEL ROSSINI DA CULLA DI CULTURA A IMPRESA DI LUCRO A TUTTI I COSTI!
Forse non ci crederete ma fra qualche tempo il nostro "Rossini" sarà trasformato in una sorta de “La Corte dei miracoli”, un locale dei Navigli a Milano. Tanti personaggi vivi e vivaci nei loro abiti di scena, che si esibiranno in vari generi di spettacolo (prosa, lirica, operetta, danza e addirittura circo), con battute vivaci, riferimenti culturali accennati, gags e trovate. Che goduria! W la cultura.
sono Pino.
Consiglio ai nostri amministratori non solo di notare la caratura degli eventi organizzati nelle scorse stagioni, ma anche di mettere effettivamente piede a teatro (e cervello, magari), e respirare l'atmosfera che si respira persino in un teatro vuoto. La cultura non ha colore, è solo cultura.
Salvare un teatro, la sua storia.
L'attitudine a schiudere varchi, sogno, sentire. Con generosità.
Che il Teatro Rossini possa continuare al meglio. Per tutti.
Barbara Pizzo
La vostra iniziativa è giusta in quanto si inserisce nella lotta generale che il mondo della cultura democratica nazionale e mondiale porta avanti contro i monopoli che impongono la cultura mercantile, legata al massimo profitto: che antepone l’apparire alla sostanza, la spettacolarizzazione ai contenuti, la notizia all’analisi, la percezione alla conoscenza, la diffidenza al buon senso, la supremazia del denaro alla umanizzazione sociale. Avanza, conseguentemente, l’ignoranza spirituale, la miseria materiale. . Gramsci affermava che "La cultura è […] organizzazione, disciplina del proprio io interiore, è presa di possesso della propria personalità, è conquista di scienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri. Ma tutto ciò non può avvenire per evoluzione spontanea, per azioni e reazioni indipendenti dalla propria volontà, come avviene nella natura vegetale e animale in cui ogni singolo si seleziona e specifica i propri organi inconsciamente, per legge fatale delle cose. L’uomo è soprattutto spirito, cioè creazione storica, e non natura”. (l'educazione gramsciana Convegno di Roma giugno 2007 Edizioni Nuova Cultura 2008 pag.55). un concetto attualissimo anche se è ostacolato dalla pratica di molti governi mondiali,nazionali e locali; in cui sempre per dirla con Gramsci "La menzogna, la slealtà, l’insidia subdola vorrebbero uccidere la Storia, che è verità, che è lealtà, che è chiara e diritta coscienza" in antitesi alla falsità che "diffusa dalle agenzie, viene moltiplicata in migliaia di giornali, fortilizi delle casseforti; la verità viene espulsa dai telefoni e dai telegrafi; se riesce a oltrepassare, viene imbiancata dalla censura". Ma, continua
Gramsci, "la Storia, che è libertà e verità, essenzialmente, non si lascia imbottigliare, come il diavolo dal negromante; la Storia, che è lotta di classe, si configura spontaneamente, originariamente, per superare la bugia e la slealtà". E ancora: "la Storia, che è libertà, riesce sempre a disarticolare e sgominare le pesanti e farraginose macchine repressive del potere"5. (l'educazione gramsciana Convegno di Roma giugno 2007 Edizioni Nuova Cultura 2008 pag.53).
La vostra iniziativa, in difesa della storia del teatro Rossigni assume una sostanziale lotta per la libertà.
Con la pretesa demagogica di restituire il teatro ai gioiesi si afferma una azione amministrativa strumentalmente localistica, praticamente feudataria in quanto avvantaggia chi comanda il feudo servendosi della coscienza di servi della gleba.
La politica culturale pubblica, pur tenendo presente le condizione economiche di bilancio, non deve assolutamente essere considerata alla stregua di una attività produttivistica e/o finanziaria, Ma uno strumento finalizzato al progresso sociale derivante dall’elevamento intellettuale di tutta la popolazione in termini di conoscenza, formazione, senso civico, coscienza sociale, Il teatro che si fa contenitore di questa politica culturale diventa strumento di politica sociale, in quanto coinvolge e alimenta riflessione, discussione, senso critico, responsabilizzazione, crescita morale e politica, individuale e generale, economica e di sviluppo sociale: quello che chiedono i cittadini che non si sentono sudditi.
E’ necessario continuare con le iniziative per affermare, nelle pur odierne difficili condizioni, le vostre convinzioni di politica culturale. Non siete soli perché chi lotta contro l’arretramento per il progresso e per la giustizia sociale non è mai solo, lo storia lo dimostra.
La sezione A. Gramsci del Partito dei Comunisti Italiani di Gioia del Colle
In questi giorni leggendo i vari articoli, lettere, e commenti sul futuro e sul passato del Teatro Rossini ho ricordato un racconto a me caro che si conclude così:
"Non so perché ho raccontato questa storia. Avrei potuto benissimo raccontarne un'altra. Forse un'altra volta ne racconterò un'altra. Anime vive, vedrete come si assomigliano tutte"
da L'expulsé
Samuel Beckett
Vorrei sapere dalla Sig.ra Lella Posa, moglie dell'ex sindaco Mastrovito Vito, quante volte, in tutti questi anni, ha pagato il biglietto al botteghino.
Purtroppo sa, è facile parlare di spettacoli teatrali quando è "luogo riservato all'elite del paese" e non quando è "un luogo accessibile a tutti, anche a nulla tenenti".
Pertanto ben venga questa gestione di teatro APERTA A TUTTI, ben venga l'AMPLIAMENTO DEI POSTI A SEDERE, ben venga LA DIMINUZIONE DEI PREZZI AL BOTTEGHINO.
Mi spiace, ma di storia da salvare ce ne sta davvero poca.
E quel poco che ne è rimasta la si vuole pure commercializzare per non dire mercanteggiare.
Salviamo il Rossini da coloro che non lo hanno frequentato in questi
anni, ma che
hanno l'arroganza di esprimere dei giudizi su ciò che non sanno.
Salviamo il Rossini da un modo di concepire lo spettacolo come puro
intrattenimento
scacciapensieri e non anche come strumento di riflessione e crescita
personale.
Salviamo il Rossini per evitare che un modo di fare cultura possa essere
stravolto e asservito
ad una "politica dei prezzi" volta a favorire chi ha il portafoglio gonfio.
Salviamo il Rossini affinchè torni ad essere un luogo di produzione e di
fruizione aperto a tutti
e, in particolare, ai giovani.
Michele Pavone
Ho partecipato all’incontro di mercoledì 15, organizzato dal comitato Salviamo il Rossini. Ha meravigliato anche me la folta presenza di cittadini/e gioiesi/e e non, che rispondendo all’allarme lanciato dal comitato si sono appassionati a un problema, che da un certo aspetto può apparire secondario rispetto alle importanti questioni del vivere quotidiano. È evidente che la Cultura, quella con la “C” maiuscola, è di vitale importanza, come un pezzo di pane e un bicchiere d’acqua.
Quando la Cultura viene messa in pericolo da provvedimenti ufficiali, che scaturendo da convinzioni personali errate e infondate, frutto di informazioni superficiali e spicciole, la pongono sullo stesso piano dell’intrattenimento, dello spettacolo che suscita solo risate grasse, che distoglie il pensiero dagli affanni quotidiani, ma che non ti lascia alcuna riflessione da fare, la riducono a cultura con la “c” minuscola.
Penso che non ci deve meravigliare la sortita della giunta comunale, eletta dai gioiesi ad amministratrice di questa città. Se guardiamo la “riforma” scolastica e universitaria legiferata dal governo nazionale, riusciamo a comprendere che anche la culla del sapere, alla base della Cultura, viene trattata come merce alla quale dare una valore esclusivamente monetario per trarne risparmi. Non saranno certo il ritorno ai grembiulini e al voto in condotta (mai escluso dalle valutazioni degli insegnanti) a migliorare l’istruzione dei nostri figli. È indubbio che la scuola andrebbe riformata e riorganizzata, così come è indubbio che la programmazione del Rossini andrebbe arricchita, ma si è partiti col piede sbagliato e colpendo nel mucchio.
Forse offrendo ai cittadini gioiesi spettacoli che si potrebbero comodamente scegliere di seguire sul televisore di casa, come cabaret, sfilate di sederini e tette al vento, si vedrà aumentata l’affluenza di spettatori al Rossini, che da Teatro verrebbe così degradato a palcoscenico da avanspettacolo. C’è in questa occasione chi non si è lasciato sfuggire l’occasione per strumentalizzare l’iniziativa del comitato Salviamo il Rossini, pensando che la sinistra non avendo più rappresentanza politica cerca, in questo modo, di ritagliarsi un fetta di protagonismo, di attirare l’attenzione per dire di essere ancora vivi.
Ma sono considerazioni insulse quanto la delibera comunale, che ha contribuito alla formazione del comitato, che è figlia della stessa cultura, con la “c” minuscola. Quella stessa cultura tanto cara al governo di destra che, per esempio, indica nell’immigrato il nuovo nemico contro il quale formulare leggi in materia di sicurezza, che troveranno difficile applicazione, ma che servono soprattutto a distogliere l’attenzione dai problemi importanti, così come serviranno allo stesso scopo gli spettacoli che la nuova gestione del Teatro Rossini si appresta a organizzare.
Per concludere penso che sarebbe il caso di avviare una raccolta di firme di cittadini favorevoli all’iniziativa del comitato. Firme da consegnare al Sindaco nel tentativo di instaurare un dialogo non polemico, col fine di far ritirare quella delibera.
Chiedo scusa per il ritardo della mia adesione.
Cordiali saluti,
Pietro Antonicelli
Il Teatro Rossini appartiene ai cittadini e bisogna restituirlo a chi, in questi anni, ha saputo valorizzarlo. La Cultura é un bene di tutti e per tutti. Annullare quello che è stato creato è un attentato alle tante umanità che vi hanno partecipato. Il Teatro venga consegnato nuovamente a chi lo ha apprezzato, seguito e a chi desidera crescere con esso.
Gabriella Pitarra
"Salviamo il Rossini" non è un'iniziativa di propaganda ma di cultura,non di politica ma di civiltà,è un DOVERE MORALE di ogni gioiese.
La puzza di questo scandalo è arrivata fino a Bologna.
Posta un commento